Cosa abbiamo imparato dal primo turno dei playoff NBA 2025
da Fred Feze | da Fred Feze

Il primo turno dei playoff NBA 2025 è stato ricco di emozioni: canestri decisivi all’ultimo secondo, eliminazioni sorprendenti e partite memorabili. LeBron James e Luka Dončić sono già fuori, e LeBron ha cominciato a lanciare frecciatine sulla costruzione del roster.
Gli Orlando Magic hanno lottato con coraggio contro i Boston Celtics, nonostante l’assenza di Jalen Suggs. I Detroit Pistons hanno dato del filo da torcere ai New York Knicks, portando la serie a sei gare.
Un tema ricorrente in tutte le otto serie è stata la fisicità, con diversi giocatori , tra cui Jimmy Butler, colpiti da infortuni da contatto.
Con sei squadre già qualificate al secondo turno, ecco cosa ci ha insegnato finora questo primo turno di qualificazioni.
Orlando è sulla strada giusta
Orlando ha chiuso la stagione regolare 2025 al 21º posto per net rating, con un attacco tra i peggiori della lega (27º). La difesa, invece, è stata eccellente tutto l’anno, anche senza Jalen Suggs, ma non è bastata per conquistare un posto tra le prime sei della Eastern Conference.
Contro i Boston Celtics, al primo turno, i Magic potevano essere spazzati via senza troppi complimenti. E invece hanno lottato con grande determinazione, costringendo i Celtics a sudarsi la qualificazione in cinque partite. Paolo Banchero e Franz Wagner hanno dimostrato di essere già pronti per plalcoscenici come quelli dei playoff.
Con Suggs al 100%, questa squadra non è lontana dal diventare una vera candidata al titolo.
Per fare il salto di qualità, quest'estate sarà fondamentale essere aggressivi sul mercato: serve un creatore di gioco offensivo che possa alleggerire il carico su Banchero e Wagner. Anche a costo di sacrificare un po’ di solidità difensiva, è il momento giusto per puntare in alto.
A Memphis si chiude un ciclo
I Grizzlies hanno vinto una sola serie di playoff dal 2015. Taylor Jenkins è stato esonerato, Jaren Jackson Jr. e Desmond Bane non sono riusciti a lasciare il segno, e Ja Morant ha subito l’ennesimo infortunio.
Il progetto attuale sembra arrivato al capolinea. Morant non è più un top 5 tra i playmaker, anche a causa dei frequenti infortuni. Jackson fatica a reggere il ruolo di secondo riferimento offensivo, mentre Bane è più adatto a un ruolo da terza/quarta opzione.
Memphis è rimasta troppo prudente sul mercato. Con squadre giovani come Spurs, Blazers e Pelicans in crescita, è ora di agire o i Grizzlies rischiano di scivolare definitivamente fuori dal giro che conta.
Un’altra Offseason di dubbi su Giannis
I Milwaukee Bucks non vincono una serie playoff dal 2022. Solo quattro vittorie totali in postseason negli ultimi tre anni.
Giannis Antetokounmpo ha fatto la sua parte con numeri da fuoriclasse (32.3 punti, 14.7 rimbalzi, 6.2 assist nelle ultime tre serie), ma da solo non basta.
Con Damian Lillard fuori tutta la prossima stagione per la rottura del tendine d’Achille, l’esperimento Kuzma già fallito e Brook Lopez in calo, Milwaukee si trova in un vicolo cieco. Non ha le risorse per costruire un nuovo progetto vincente attorno a Giannis. Anche se lui non dovesse chiedere la cessione, potrebbe essere nell’interesse della franchigia iniziare un nuovo ciclo.
I Timberwolves fanno sul serio
Anthony Edwards ha dominato, superando sia LeBron che Dončić da ogni punto di vista. Julius Randle ha finalmente brillato nei playoff, Rudy Gobert è stato decisivo nella gara di chiusura, e Jaden McDaniels ha impressionato in difesa e al tiro.
Minnesota era già tra le squadre più calde a fine stagione regolare, ma c’erano dubbi per via del calendario favorevole. Ora quei dubbi non ci sono più. La serie vinta in scioltezza contro i Lakers parla chiaro.
Con più giorni di riposo rispetto a Warriors o Rockets, i T-Wolves arrivano forti al secondo turno. Se difendono così e Edwards continua a brillare, nessuna squadra può permettersi di prenderli alla leggera.
Cade Cunningham è pronto al salto
Cade Cunningham è stato il miglior giocatore della serie contro i Knicks, nonostante la presenza di All-Star come Brunson e Towns. Brunson ha messo il tiro decisivo in gara 6, ma Cade è stato il più costante.
Ha chiuso la serie con medie da 25 punti, 8.3 rimbalzi, 8.7 assist e 3 palle rubate. A questo punto è difficile negargli almeno un posto nel Second Team All-NBA, ma ha anche altri argomenti per puntare al First Team.
Detroit ha finalmente costruito un roster che valorizza le sue qualità, ma manca ancora un secondo violino vero. Se quest’estate riusciranno a colmare quella lacuna, i Pistons potrebbero fare molta strada già nel 2026.